Ippocastano
Ippocastano
Ippocastano un importante contributo nell’Insufficienza Venosa Cronica
Caratteristiche della Pianta: L’ippocastano è un albero a foglie palato-composte che può arrivare fino a un’altezza di 30 metri con una chioma che può avere fino a 10 metri di diametro. I fiori dai petali bianchi macchiati di rosso raccolti in grandi e vistose pannocchie erette. Il fruttoè una capsula rotondeggiante con pericarpo munito di spine; all’interno sono alloggiati 1-4 semi di 3-5 cm di diametro, di colore marrone e con una grande macchia biancastra ilare che contengono in principio attivo.
Nome Botanico: Aesculus hippocastanum
Sinonimi: Hippocastanum vulgare Gaertn., Hippocastanum vulgare Tourn., Castanea equina Ger. Park. Ray. Hist., Aesculus castanea Gilib, Aesculus procera Salisb., Castanea folio multifido C.B.
Nomi internazionali: (Eng) Horsechestnut, (Fra) Marronier d’Inde, (Ger) Gewohnliche Rosskastanie, (Spa) Castano de Indias
Etimologia: Il nome Hippocastanum deriva dal greco hippos=cavallo e castanon=castagno, in quanto i semi di questa pianta erano utilizzati per curare la tosse dei cavalli
Curiosità: Secondo la credenza popolare tenere una castagna matta in tasca porterebbe fortuna ed aiuterebbe a combattere i disturbi da raffreddamento tipici dei mesi invernali.
Famiglia: Sapindaceae
Origini: E’ stato importato in Europa nel XVI secolo dai Turchi, in Italia è diffuso in tutte le regioni soprattutto nel centro nord sino a 1200 mt d’altitudine.
Habitat: Si trova in tutte le zone temperate del mondo dove viene coltivato come albero ornamentale in parchi e giardini. Si tratta di una pianta che resiste anche alle basse temperature ma sensibile all’inquinamento atmosferico al quale reagisce con l’arrossamento e il disseccamento delle foglie.
Parti usate: semi essiccati
Tempo balsamico: Fine estate
Profilo fitochimico: glicosidi triterpenici acilati (saponine) espressi come escina i cui agliconi sono principalmente la protoescigenina e il barringtogenolo C.
Forme farmaceutiche: Estratto fluido, Estratto secco titolato in escina 18-20%, Estratto secco titolato in saponine triterpeniche 18-22%, Estratto secco titolato in esculina 8-10%, Tintura madre
Profilo farmacologico: Utilizzato per l’insufficienza venosa cronica, vene varicose. L’escina e le frazioni saponiniche della droga esercitano un’attività antiinfiammatoria, dimostrata in diversi esperimenti animali con inibizione dell’edema.
Meccanismo d’azione: L’escina rappresenta il principio attivo più importante che, insieme ai flavonoidi, conferisce attività antiinfiammatoria antiossidanti e vasoprotettive, utili in caso di problematiche a carico della circolazione sanguigna e linfatica. Questo prezioso principio attivo è in grado di ridurre l’attività dell’elastasi e della ialuronidasi, due enzimi che attaccano l’endotelio dei vasi e la matrice extracellulare, indebolendone la struttura. Riducendo l’attività di questi enzimi, i vasi riacquistano la normale resistenza e permeabilità.
Dosaggio: Ippocastano pomata al 20%; Ippocastano Tintura Madre: Preparata dal seme con il tegumento tit. alcool.65°, esiste anche la preparazione da infiorescenze fresche tit. alcool.55° xxx gtt 3 volte al giorno; Ippocastano Tisana (uso esterno): L´uso non ha riscontri di efficacia e sicurezza 6 g in 100 ml di acqua bollente; Ippocastano Estratto secco titolato: Ottenuto dai semi e titolato in escina [10%] ed esculina Posologia media giornaliera: 100-150 mg di glucosidi
Controindicazioni: In rari casi, si può verificare irritazione gastrica e disturbi gastro-intestinali (vomito, diarrea) o sensazione di prurito. L’uso pediatrico non è consigliato. Controindicato in gravidanza e durante l’allattamento. Per l’uso esterno si consiglia di non applicare direttamente su ferite o ulcerazione della pelle.
Riferimenti F.U.: Monografia presente in Farmacopea Italiana XI ed.
Claim DM 10/08/2018: La corteccia viene usata per la regolarità del transito intestinale e la regolarità del processo di sudorazione. Ha inoltre funzione sul microcircolo. Le foglie vengono usate per la fluidità delle secrezioni bronchiali e per la funzionalità articolare.
Associazioni: Amamelide, Centella asiatica, Crisantello indiano, Erigeron, Idraste, Karkadè, Meliloto, Pilosella, Pungitopo, Ratania del Perù, Rovere, Verbasco, Viburno, Vite rossa. |
Avvertenze: Questa pianta rientra nella lista del ministero della salute per l’impiego non ammesso nel settore degli integratori alimentari. L’apporto massimo di escina con la dose giornaliera non deve superare i 75mg.
Interazioni con Farmaci: Da evitare l’associazione con farmaci anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, alcaloidi, mucillagini e sali di metalli pesanti.
Bibliografia:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32649293/