LA VALERIANA

La Valeriana

LA VALERIANA

LA VALERIANA

La Valeriana, un’alleata del sonno

La Valeriana è una pianta erbacea perenne eretta, con rizomi striscianti aromatici, radici abbastanza carnose, fusto vuoto, foglie composte e piccoli fiori bianchi o rosa disposti in grappoli dalla sommità appiattita. Cresce in luoghi umidi al margine di corsi d’acqua

Nome Botanico

Valeriana officinalis

Sinonimi

Erba dei gatti, Erba gatta, Amantilla, Vallariana, Baddariana, Nardo selvatico, Gataria, Limoncella.

Nomi internazionali

Eng: Valerian, Cat’s valerian; Fra: Valeriane officinale, Herbe aux chats; Ger: Baldrian; Spa: Valeriana

Etimologia

Il nome Valeriana deriva dal latino “valere” = star bene, godere di buona salute, in quanto in passato era considerata una pianta dalle svariate proprietà benefiche. Durante la Prima Guerra Mondiale trovò un ampio utilizzo tra i soldati contro le crisi di ansia e panico dovute ai continui bombardamenti. Viene chiamata volgarmente erba gatta in quanto il suo profumo attira i gatti, i quali si rotolano con piacere su di essa.

Curiosità

La valeriana non è usata in cucina. Spesso la si confonde con la valerianella (Valerianella locusta) appartenente alla stessa famiglia, conosciuta come “songino” che fornisce una deliziosa insalata.

Famiglia

Valerianaceae

Origini

Originaria delle regioni boscose dell’Europa e dell’Asia, è diffusa anche nel Nord America e nelle regioni tropicali sudamericane.

Habitat

Cresce spontanea, dalla pianura alla montagna di tutta Europa, nei luoghi ombrosi, freschi ed umidi. In Italia è presente in tutte le regioni, tranne che in Sicilia ed in Sardegna.

Parti usate

La radice

Tempo balsamico

Le radici si raccolgono in autunno o all’inizio della primavera da una pianta di almeno due-tre anni di vita.

Profilo fitochimico

Olio essenziale, contenete in particolare l’acido valerenico, aldeide valerianica, pinene, acidi, alcaloidi, mucillaggine, gomma, resina e zuccheri.

Forme farmaceutiche

Estratto fluido tit. alcol 20°; Estratto secco tit. in acidi valerenici <0,42%; Estratto secco tit. in acidi valerenici 0,8%; Radice in polvere; Radice taglio tisana; Tintura Madre tit. alcol 55°; Tintura idroalcolica tit. alcol 65°.

Profilo farmacologico

Per curare l’insonnia: la valeriana sembra aver migliorato altri sintomi come l’affaticamento, il tempo impiegato per addormentarsi e la quantità di sonno per notte. Per trattare i sintomi della menopausa: alcuni studi hanno dimostrato che la valeriana può migliorare le vampate di calore e l’insonnia nelle donne in post-menopausa.

Meccanismo d’azione

La radice di valeriana contiene olii essenziali che includono composti monoterpenici, soprattutto derivati dal borneolo, e sesquiterpenici. La valeriana ha proprietà ansiolitiche e sedative date dall’insieme dei suoi costituenti e dagli acidi valerenici. Questi composti sono in grado di agire sul controllo GABAergico principalmente attraverso l’inibizione della degradazione e della ricaptazione presinaptica del GABA e la promozione della sua sintesi, grazie all’attivazione di un enzima chiamato glutammato decarbossilasi.

Dosaggio

Tintura: F.U. deve contenere non meno del 15% di sostanze attive, 1 cucchiaino 2-3 volte al giorno; Tintura Madre: preparata dalla parte sotterranea fresca tit.alcol.55°, L gtt 2-3 volte al giorno; Tisana [tra l´altro di gusto molto sgradevole]: macerazione a freddo[la macerazione a freddo risulta più attiva dell´infuso e della tintura. I costituenti della Valeriana sono termolabili oltre i 40°]. Bere la sera 1 cucchiaino per tazza di acqua; Estratto secco standardizzato: titolato in acidi valerenici, la sera prima di coricarsi 200-400 mg a dose.

Controindicazioni

Il suo sapore sgradevole può provocare nausea o vomito nei soggetti sensibili. Non raccomandare in caso di gravidanza e allattamento. Evitare nei bambini con età inferiore ai 12 anni, nei soggetti ipersensibili o allergici ad uno dei componenti e nei periodi pre-operatori. Riduce la capacità di guida e di utilizzo dei macchinari

Avvertenze

A dosi elevate e per lunghi periodi di tempo può provocare possibili crisi di tachicardia e moderati danni al fegato, con innalzamento dei valori delle transaminasi e della gamma-GT. Interrompere l’assunzione dopo dieci giorni e riprendere, solo se necessario, dopo 15-20 giorni circa.

Riferimenti F.U.

Valeriana radice

Claim DM 10/08/2018

Rilassamento (sonno; in caso di stress)

Associazioni

Anice verde, Arancio amaro, Avena, Ballota, Biancospino, Camomilla matricaria, Cardiaca, Cataria, Cipripedio, Cotone, Escolzia, Lattuga virosa, Lavanda, Luppolo, Maggiorana, Melissa, Olivo, Passiflora incarnata, Piscidia, Valeriana rossa.

Interazioni con Farmaci

Barbiturici: la Valeriana prolunga l’effetto del sonno indotto da pentobarbital in modelli animali.
Benzodiazepine: la valeriana può avere effetti sinergici.
Aloperidolo: la valeriana può avere un effetto additivo, causando danni epatici

Bibliografia

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17145239/

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