Indice di Massa Corporea ICM

Indice di Massa Corporea IMC

Indice di Massa Corporea ICM

L’Indice di Massa Corporea, ICM, un utile parametro per la valutazione del peso corporeo

STORIA DEL BMI

Sull’intuizione dell’Indice di Massa Corporea, IMC, o Body Mass Index per l’acronimo anglosassone BMI, si deve al matematico belga esperto in statistica Adolphe Quetelet, responsabile del primo censimento in Belgio nel 1846. Egli misurò la circonferenza toracica di 6000 soldati scozzesi e ne determinò “l’uomo anatomico medio”.

L’indice “QUETELET” rappresenta l’uomo medio, portatore di tutte le caratteristiche medie, che diventa così il tipo rappresentativo di tutta la società umana.

Anche a quei tempi, tuttavia, questo metodo è stato visto solo come una linea guida approssimativa, poiché in generale le persone corpulente erano considerate sane.

L’indice di Quetelet è stato poi ripreso negli anni ‘70 e utilizzato con il nome di Body Mass Index dal fisiologo Ancel Keys e utilizzato negli studi sull’obesità.

COSA È l’INDICE DI MASSA CORPOREA ICM

Il BMI è un parametro antropometrico che utilizza due semplici elementi come l’altezza e il peso corporeo per stabilire la presenza di grasso corporeo in eccesso. Questo primo dato può dare un’indicazione sul peso ideale.

COME SI CALCOLA L’INDICE DI MASSA CORPOREA ICM

IMC = peso (in kg) / quadrato dell’altezza (in metri). Per i bambini e i giovani di età compresa tra i 2 e 18 anni, il calcolo del BMI tiene conto dell’età e del sesso.

COME CONOSCERE IL PROPRIO BMI

Per esempio, il BMI di una persona alta 180 cm e che pesa 77,5 kg si otterrà dividendo il valore del peso (77,5 kg) con l’altezza al quadrato (1,80² m) così:

 

INTERPRETAZIONE DEI DATI             

< 16 grave magrezza

16 – 18,5 sottopeso

18,5 – 24,9 normopeso

25 – 29,9 sovrappeso

30 – 34,9 obesità classe I

35 – 39,9 obesità classe II

≤ 40 obesità classe III

In base a questa classificazione la popolazione maggiorenne italiana risulta così distribuita:

3% sottopeso

51,5% normopeso

35,5% sovrappeso

10% obesa

L’OBESITÀ COME FATTORE DI RISCHIO

Dal punto di vista epidemiologico il valore dell’BMI, insieme ad altri indicatori specifici per la determinazione della localizzazione del grasso nella valutazione della composizione corporea, indica (soprattutto per le classi sovrappeso e obesità) l’aumento del rischio di malattie: diabete di tipo 2, iperlipidemie (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia), patologie cardiovascolari (ipertensione arteriosa), calcolosi biliare, iperuricemia, patologie osteoarticolari sono le più probabili conseguenze dell’obesità.

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