SENNA
La SENNA: PROPRIETÀ, USO, INDICAZIONI
La Senna è un arbusto cespuglioso sino a due mt d’altezza, perenne, cresce preferibilmente in terreno ricco, umido e ben drenato, richiede un’esposizione ben soleggiata con temperature maggiori ai 5°C. Le foglie, alterne, sono composte sino a 5-8, obovato-lanceolata. I fiori gialli, riuniti in infiorescenze all’apice della pianta. I frutti sono baccelli piatti, simili a pergamene.
PROFILO BOTANICO
Nome Botanico: Cassia angustfolia
Sinonimi: Senna di Alessandria o di Khartom, Cassia angustifolia.
Nomi internazionali: Eng Senna; Fra Sènè; Ger Senna; Spa Sen
Etimologia: Il nome popolare senna deriva da Sennar, regione della Namibia sul corso inferiore del Nilo azzurro, luogo dove la pianta pare abbia avuto origine.
Curiosità: La Senna indiana (Cassia angustifolia), è la pianta più usata, ne esistono molte altre specie con proprietà simili: la Senna alessandrina (Cassia Senna), la Senna di Spagna (Cassia obovata), la Senna americana (Cassia marylandica).
Famiglia: Fabaceae
Origini: Origini in Arabia e in Somalia
Habitat: Originaria dell’Africa tropicale e del Sudan. Cresce nei climi caldi e secchi.
PROFILO FARMACOLOGICO
Parti usate: Foglie e frutti (semi).
Tempo balsamico: Alla fine dell’estate, si raccolgono i rami, che vengono fatti essiccare al sole.
Profilo fitochimico: Nelle foglie e nei semi sono presenti i glucosidi antrachinonici (sino al 2-3%) liberi e combinati, conosciuti come sennosidi A e B, tra questi si ricordano aloemodina, isoramnetina, reina e catartina, mucillagini, flavonoidi, resine, alcaloidi, B-sitosterolo, olio essenziale.
Forme farmaceutiche: Senna foglie TT; Senna ES 12% sennosidi; Senna EF; Senna TM.
Profilo farmacologico: E’ un potente lassativo, facilitando l’espulsione di feci morbide.
Meccanismo d’Azione: I derivati dell’1, 8-di-idrossiantracene posseggono un effetto lassativo. I glucosidi ß-legati (sennosidi) non vengono assorbiti all’intestino tenue, bensì vengono convertiti dai batteri dell’intestino crasso nel metabolita attivo reinantrone. Esistono due meccanismi: 1) un effetto sulla motilità dell’intestino crasso (stimolazione delle contrazioni peristaltiche e inibizione delle contrazioni locali) con conseguente accelerazione del transito nel colon e riduzione dell’assorbimento dei liquidi. 2) un effetto sui processi secretivi (stimolazione della secrezione di muco e secrezione attiva di cloruro) con un conseguente aumento della secrezione di liquidi.
Dosaggio: Per adulti e bambini al di sopra dei 10 anni si somministrano preparati equivalenti a 15 – 30mg di derivati dell’idrossiantracene, calcolati come sennoside B da assumersi una volta al giorno la sera prima di coricarsi.
Controindicazioni: I prodotti a base di Cassia Angustifolia sono controindicati in presenza di: Gastrite; Colite; Diverticolite; Dolori addominali (l’uso della pianta potrebbe aggravare la sintomatologia dolorosa); Glomerulonefrite; Occlusione intestinale; Ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Riferimenti F.U.: F.U.I 9°ed.
Claim DM 10/08/2018: Folium, fructus: Regolarità del transito intestinale.
Associazioni: Frangola, Casara,Finocchio.
Interazioni con Farmaci:
L’uso eccessivo prolungato di lassativi antrachinonici può comportare interazioni con farmaci ma anche con altri fitocomplessi.
Cardiotonici: digitale, adonide, mughetto, scilla, strofanto, aumento della tossicità.
Riduzione dell’assorbimento di farmaci orali.
Antiaritmici: chinidina, idrochinidina, ajmalina, aumento della tossicità con rischio di torsione di punta (da ipopotassiemia).
Avvertenze: L’uso della Cassia Angustifolia, come di tutti i lassativi, non deve essere protratto. E’ controindicato l’utilizzo in gravidanza e durante l’allattamento, anche in bambini con età inferiore ai 10-12 anni
Bibliografia: