Lo zafferano, una pianta antidepressiva che non compromette la vita quotidiana
Lo Zafferano: profilo botanico, farmacologico
PROFILO BOTANICO
Lo Zafferano presenta un bulbo-tubero di forma globoide ed è in grado di raggiungere un’altezza di circa 30-45 cm.
Nome Botanico: Crocus Sativus
Sinonimi: Crocus Officinalis Pers., Crocus Autunnalis Smith.
Nomi Internazionali: Zafferano (Eng; Ger; Fra); Kunyuk (Esp)
Etimologia: Il termine comune zafferano deriva invece dall’arabo “Zaafran”. Omero ne narra la presenza nel talamo nuziale di Giove ed Era, gli antichi romani lo ritenevano portatore di allegria, ottimismo, bellezza, amore e vitalità proprie della giovinezza.
Cusiosità: Grazie alla presenza del glucoside Crocina lo Zafferano può essere utilizzato come un colorante naturale. In casa oggi, noi possiamo utilizzarlo per colorare le candele, per tingere la lana o per colorare la pasta di sale, e un pizzico (disciolto in acqua calda) aggiunto alla farina per i gnocchi darà loro un bel colore giallo dorato.
Famiglia: Iridaceae
Origini: Nasce spontaneamente in Asia Minore e nell’Europa orientale.
Habitat: Lo Zafferano oggi viene coltivato nel bacino del mediterraneo in zone collinari calde e ben ventilate. Si adatta molto bene ai climi caratterizzati da piovosità media non molto elevata. In Italia si hanno coltivazioni in Abruzzo, nelle Marche e in Umbria, nel Senese e in Sardegna. Lo Zafferano necessita di un terreno di tipo calcareo-argilloso e siliceo, arricchito con stallatico maturo; deve infine essere dotato di un buon drenaggio.
Parti usate: Gli stigmi
Tempo balsamico: La raccolta avviene tra ottobre e novembre
PROFILO FARMACOLOGICO
Profilo fitochimico: L’olio essenziale contiene circa 150 sostanze aromatiche volatili. E’ ricco di carotenoidi (crocetina, α-crocina, picrocrocina e safranale) che conferiscono il tipico colore giallo-oro e Vitamine A, B1 (tiamina) e B2 (riboflavina). Il safranale, è una aldeide monoterpenica, contenuta negli stigmi in grado di influenzare positivamente l’attività cerebrale.
Forme Farmaceutiche: Estratto Secco 0,3% safranale; Zafferano purissimo in polvere; Stigmi interi
Profilo farmacologico: Utilizzato nel trattamento dei disturbi dell’umore, i suoi principi attivi regolano la produzione di alcuni neurotrasmettitori come dopamina, noradrenalina e serotonina responsabili del tono dell’umore, utile nel trattamento dell’ansia. Utilizzato anche come sedativo e antispasmodico con attività antielmintica, efficace contro il mal d’auto.
Meccanismo d’Azione: La Crocina viene trasformata in Crocetina a livello intestinale e quest’ultima, una volta raggiunto il circolo sanguigno, si distribuisce nei vari tessuti; grazie ad un meccanismo di diffusione passiva trans-cellulare può oltrepassare la barriera ematoencefalica e raggiungere il cervello, il che ne spiega l’effetto centrale e il possibile utilizzo in caso di malattie neurodegenerative.
Dosaggio: Per la depressione lieve o moderata: 15 mg due volte al dì o 30 mg/die in un’unica somministrazione; l’effetto insorge dopo 2 settimane di trattamento.
Morbo di Alzheimer: 15 mg due volte al dì, con uso continuativo.
Degenerazione maculare senile: 20 mg/die, per uso cronico.
Controindicazioni: A dosi elevate (oltre 5 g) può provocare emorragia e aborto, diarrea sanguinolenta, epistassi e vertigini. controindicato in gestazione.
Avvertenze: La dose massima giornaliera è di 1 -5 g (nessun rischio). La dose abortiva è di 10 g. La dose letale di 20 g. Altri usi in fitoterapia sono stati abbandonati anche perché non riscontrati scientificamente.
Claim DM: Funzione digestiva; Normale tono dell’umore; Contrasto dei disturbi del ciclo mestruale.
Associazioni: Mirra e Vaniglia
Bibliografia: