LE PIAGHE DA DECUBITO
LE PIAGHE DA DECUBITO: LE CAUSE, DOVE SI FORMANO, CLASSIFICAZIONE
Le piaghe da decubito, dette anche lesioni da pressione o ulcere, sono lesioni cutanee che, partendo dagli strati superficiali della cute (epidermide, derma) si spingono più in profondità, fino a raggiungere gli strati sottocutanei, la muscolatura e le ossa, arrivando a provocare persino necrosi del tessuto.
LE CAUSE
Le cause sono legate ad una prolungata immobilità per una serie di condizioni o patologie che possono determinare o favorire le ulcere da decubito, quali:
- convalescenza post operatoria caratterizzata da un periodo di allettamento;
- patologie neurodegenerative che limitano notevolmente i movimenti del soggetto (es.sclerosi laterale amiotrofica);
- lesioni midollari
- coma, costringendo il soggetto a periodi di immobilità prolungati;
Tale immobilità provoca una eccessiva compressione di un tessuto molle (pelle, muscolo) tra una sporgenza ossea ed una superficie di appoggio (letto, poltrona), generando un minor afflusso di sangue e nutrimento ai tessuti compressi.
FATTORI DI RISCHIO
I fattori di rischio che favoriscono lo sviluppo di tali lesioni legate al peso della persona:
- obesità, poichè i tessuti adiposi vengono scarsamente irrorati e di conseguenza rischiano stati di ipossia;
- magrezza eccessiva abbinata a sporgenze ossee.
L’incontinenza, sia fecale che urinaria, può determinare il contatto prolungato tra la cute, le feci e le urine. Ciò può portare, come conseguenza, alla manifestazione di infezioni in quelle zone già compromesse della pelle.
Non meno importanti, anche carenze nutrizionali in seguito a patologie debilitanti possono indebolire i tessuti facilitando così la comparsa di lesioni.
Dove si localizzano le piaghe da decubito?
Le piaghe da decubito si formano dunque per lo più nelle zone in corrispondenza delle sporgenze dello scheletro e in base alla posizione assunta:
posizione supina: occipite, scapola, sacro, talloni
- posizione laterale: orecchio, processo dell’acromion (spalla), gomito, trocantere (fianco), condilo medio-laterale (gambe), malleolo medio-laterale, talloni
- posizione prona: gomito, orecchio, guancia, naso, seno (donne), genitali (uomini), cresta iliaca, patella (ginocchio), dita (piedi)
- posizione seduta: scapole/rachide, ischio (fondoschiena), cavo popliteo (gambe), metatarsi (piedi).
Le più riscontrate sono:
- sacrali e trocanteriche,tipiche del paziente allettato anziano, e coinvolgono la zona dell’osso sacro o la regione trocanterica;
- ischiatiche, spesso presenti nel paziente paraplegico che passa molte ore in carrozzina;
- le lesioni da pressione a vari distretti corporeidovute, ad esempio, ad una calzatura scorretta o un tutore posizionato in maniera non corretta per tempo prolungato, soprattutto in quei soggetti che hanno un’alterata sensibilità (neuropatia) e non si accorgono del dolore.
Come vengono classificate le piaghe da decubito?
Dopo un’attenta osservazione della pelle possono essere individuati 4 stadi di piaghe in base alla loro gravità:
- Stadio I: la cute è intatta ed è presente, in un’area ben circoscritta, un eritema cutaneo. Si tratta di piaghe superficiali che interessano l’epidermide;
- Stadio II: la cute si assottiglia e presenta un’ulcerazione superficiale, le piaghe intaccano in derma;
- Stadio III: la lesione è più profonda mostrando i tessuti sottocutanei;
- Stadio IV: l’ulcerazione raggiunge gli stadi più profondi del derma esponendo muscolo, tendine e osso.
Le piaghe da decubito non si possono considerare ferite “normali”, poiché non riescono a guarire spontaneamente, anzi tendono a cronicizzare; per questo motivo la prevenzione è fondamentale per garantire buone condizioni di salute del soggetto. Ciò è possibile grazie all’aiuto di familiari o di personale sanitario competente, cambiando spesso posizione o usando ausili idonei. In presenza di piaghe e in base alla loro gravità si dovrà scegliere la medicazione più adeguata, eseguita anche a domicilio.