CASCARA

cascara

CASCARA

La CASCARA, un rimedio per la stipsi ma attenzione a non abusarne.

Caratteristiche della Pianta: La CASCARA è un albero alto fino a 13 m con rametti pelosi e corteccia rosso-bruno. Ha foglie sono allungate e ovali con margini finemente dentati, che diventeranno verde scuro più avanti nel tempo, i fiori sono bianchi piccoli, 4-5 mm di diametro, con cinque petali di colore giallo verdastro e la stagione della fioritura è breve, il frutto è una bacca 6-10 mm di diametro, rosso brillante prima e viola scuro o nero poi e contiene tre semi ovali, neri e lucenti.

PROFILO BOTANICO

Nome Botanico: Rhamnus purshiana

Sinonimi: Frangula purshiana, Cascara sagrada

Nomi internazionali: Corteccia sacra, Purshianabark, Sacred bark, Chittem bark, Cascara buckthorn, Pursh´s buckthorn

Etimologia: Cascara sagrada significa corteccia sacra, poiché la pianta era ritenuta sacra dagli Indiani Americani; si ritiene anche che il nome sia stato attribuito a questa pianta dagli Spagnoli, i quali ritenevano che il suo legno fosse quello utilizzato per costruire l’Arca dell’Alleanza.

Curiosità: L’albero fu menzionato per la prima volta nella “materia medica” americana nel XVIII secolo, ma soltanto dopo il 1983 fu considerato un valido medicinale.

Famiglia: Rhamnaceae

Origini: Originaria del Nord America, dalla Columbia Britannica allo Stato di Washington fino alla California, in Europa fu importata dagli Spagnoli che ne appresero la coltivazione e l’azione medicinale quando vennero a contatto, in Messico, con le popolazioni indiane d’America.

Habitat: Arbusto che cresce in zone piuttosto umide e assolate.

PROFILO FARMACOLOGICO

Parti usate: Corteccia stagionata

Tempo balsamico: Da Ottobre ad Aprile, nella stagione secca

Profilo fitochimico: contiene dal 15 al 40% di glucosidi idrossiantracenici, in particolare cascarosidi (sono tutti antrachinoni). Contiene inoltre aminoacidi, lipidi, fitosteroli e polisaccaridi

Forme farmaceutiche: Pianta taglio tisana; Estratto Fluido; Estratto Secco; Tintura Madre.

Profilo farmacologico: La cascara è particolarmente indicata per trattare la stitichezza occasionale l’effetto lassativo si manifesta dopo 6-12 ore. È indicata in caso di dispepsia in quanto ha effetto colagogo, eupeptico, depurativo e drenante.

Meccanismo d’Azione: Ha effetti lassativi, gli antrachinoni infatti, stimolano la contrazione della muscolatura del colon, aumentando così la peristalsi intestinale e favorendo l’evacuazione.

Dosaggio: Estratto Secco F.U. 0.150 g per capsula: assumere mattina e sera 1 cps 2 volte al giorno; Polvere 0.25-1 g in ostia: la sera prima di coricarsi; Tisana 2 g in 150 ml di acqua bollente [in alternativa può essere assunta dopo i pasti per l´azione colagoga]: la sera prima di coricarsi, infuso per 10 min; Tintura Madre: preparata dalla corteccia essiccata tit.alcol.65° XX-XXX gtt sera e mattina.

Controindicazioni: Negli stati infiammatori dell´intestino e degli organi del bacino, in gravidanza e nell´allattamento, nei bambini al di sotto dei 12 anni, in caso di ipersensibilità o allergie verso uno o più dei componenti.

Avvertenze: La droga non stagionata per almeno 3 anni contiene una tossialbumina, la ramnotossina e un enzima che possono dare luogo ad emesi e coliche. Per abuso vi è perdita di elettroliti K. Considerata comunque la più blanda tra le droghe antrachinoniche.

Riferimenti F.U.: F.U.I. 9°ed. Non deve superare i 30 mg/die di derivati idrossiantracenici, ovvero dai 10 ai 30 mg calcolati come cascaroside B, va assunta in un’unica somministrazione al giorno, preferibilmente la sera, e la dose individuale corrisponde alla minima per ottenere l’effetto.

Claim DM 10/08/2018: Cortex: regolarità del transito intestinale. Funzione digestiva.

Associazioni: Frangula, Aloe, Spincervino e Tamarindo.

Interazioni con Farmaci: Interagisce con farmaci per il cuore, come antiaritmici chinidinici, digitalici, beta-bloccanti e fenoxedil; diuretici, come la furosemide; la vincamina, alcuni analgesici, antibiotici della famiglia dei macrolidi e la liquirizia. È incompatibile con gli estratti del condurango.

Bibliografia:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/data-hub/taxonomy/55262/

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